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18 Aprile, 2024

Tra le molteplici sfide che le aziende si preparano ad affrontare nei prossimi anni (digitalizzazione, nuove tecnologie, cambiamenti demografici e culturali, cybersecurity, rapida evoluzione dei mercati e dei modelli di business…solo per citarne alcune) una in particolare è sempre più al centro di numerosi dibattiti: la sostenibilità.

L’urgenza di affrontare le questioni ambientali, sociali ed economiche è diventata impellente, richiedendo un impegno concreto e tangibile da parte di tutte le organizzazioni, grandi e piccole. Nei prossimi anni le imprese dovranno non solo rispettare una serie di obblighi normativi sempre più stringenti, ma anche capitalizzare sulle opportunità di business che la sostenibilità offre.

In questo articolo esamineremo brevemente alcune delle sfide, delle opportunità e degli obblighi normativi che occuperanno i pensieri di imprenditori, amministratori delegati e manager.

Cominciando dalle sfide, tre sono quelle che vengono subito in mente;

  1. Cambiamento climatico e riduzione delle emissioni: il cambiamento climatico rappresenta una delle sfide più pressanti per le imprese. La necessità di ridurre le emissioni di gas serra e adottare pratiche produttive più sostenibili è fondamentale per limitare gli impatti ambientali negativi. È in primis un cambiamento culturale quello a cui siamo chiamati, tutti quanti, governi, aziende e consumatori piccoli e grandi.
  1. Scarsità delle risorse naturali: la crescente domanda di risorse naturali, unita alla loro limitata disponibilità, comincia a mettere a dura prova la capacità delle imprese di mantenere la propria catena di approvvigionamento. La gestione responsabile delle risorse diventa quindi essenziale per garantire la continuità operativa. Le aziende che saranno capaci di integrare realmente i principi di sostenibilità nelle loro strategie di Business e di gestione della Supply Chain acquisiranno in breve un vantaggio competitivo considerevole.
  1. Iniquità sociale e lavoro dignitoso: le imprese devono affrontare le sfide legate alla promozione di un ambiente lavorativo equo e inclusivo, garantendo il rispetto dei diritti umani e promuovendo il lavoro dignitoso. Avere visibilità di quello che accade lungo tutta la catena del valore, riuscire a collaborare con clienti e fornitori, ma anche con i clienti dei clienti e i fornitori dei fornitori diventerà sempre più importante.

Come sempre, molto dipende dalla prospettiva con cui guardiamo ciò che di nuovo si avvicina: le aziende che saranno capaci di “trasformare” queste sfide in opportunità saranno le aziende vincenti del futuro.

Opportunità di Business

  1. Innovazione tecnologica: investire in tecnologie innovative può consentire alle imprese di ridurre il loro impatto ambientale e migliorare l’efficienza operativa. Soluzioni come l’Internet delle cose (IoT), l’intelligenza artificiale (AI), Digital Twin e le energie rinnovabili offrono occasioni significative per migliorare le pratiche aziendali.
  1. Differenziazione del marchio: essere visti come un’azienda impegnata nella sostenibilità può migliorare l’immagine del marchio e aumentare la fiducia dei consumatori. Le imprese possono differenziarsi sul mercato posizionandosi come leader della sostenibilità e attirando un segmento di consumatori sempre più consapevole. I numeri a riguardo parlano chiaro, come riportato nella tredicesima edizione dell’EY Future Consumer Index: “il 65% presterà maggiore attenzione all’impatto ambientale legato ai consumi e consapevoli del loro impatto ambientale …, stanno quindi cambiando i loro comportamenti di acquisto adattandoli al nuovo contesto. Il 75% cerca di riparare le cose piuttosto che sostituirle, il 61% porta borse riutilizzabili durante lo shopping e la spesa, il 56% ricicla i prodotti dopo l’uso e il 41% cerca di risparmiare l’acqua. Inoltre, il 46% dei consumatori prima di passare ad un nuovo prodotto fa più attenzione alle scelte sostenibili del brand (tra le quali, meno imballaggi e ingredienti migliori).”
  1. Risparmio dei costi a lungo termine: se siamo ancora ancorati all’idea che investire in sostenibilità comporterà solo un aumento dei costi, probabilmente non stiamo guardando la situazione dalla giusta prospettiva. In un’ottica TCO (Total Cost of Ownership) investire in pratiche sostenibili può portare a risparmi significativi sui costi a lungo termine. Ad esempio, l’efficienza energetica può ridurre i costi operativi e l’adozione di pratiche di gestione delle risorse può migliorare l’efficienza della catena di approvvigionamento.

Sfide e opportunità di sostenibilità arriveranno insieme ad una serie di normative e di obblighi di compliance, e qui gli scenari non sono poi così “futuribili”… ma molto più vicini.

La comunità Europea ha già emanato nel 2022 la direttiva (UE) 2022/2464 Corporate Sustainability Reporting Directive (CSRD).  La CSRD è entrata in vigore il 5 gennaio 2023 e sarà parzialmente applicabile a partire dagli esercizi finanziari aventi inizio il 1° gennaio 2024.  Ai sensi dell’art. 5 (recepimento) la CSRD dovrà essere recepita da parte degli stati membri entro il 6 luglio 2024. In Italia è reperibile il Documento per la consultazione pubblica elaborato dal dipartimento del Tesoro e dalla Ragioneria Generale dello Stato con le prime indicazioni per il recepimento. In pratica questo si tradurrà nell’obbligo per le imprese con almeno 250 dipendenti e 50 milioni di euro di fatturato (o 25 Mil € di stato patrimoniale) di dover rendicontare nel 2026 sulle loro attività di sostenibilità svolte nel 2025.[1]

Significherà, per esempio, aver pronti sistemi di monitoraggio ed indicatori specifici per l’inizio del 2025, rendicontare nel 2026 e dimostrare negli anni successivi quali miglioramenti si siano raggiunti.

La Supply Chain si posizionerà al centro di queste dinamiche, essendo attrice protagonista di gran parte delle emissioni di CO2 di un’azienda, sia direttamente che attraverso il network di partner, fornitori e clienti dell’azienda stessa. Per trasformare le opportunità di business in reali vantaggi competitivi saranno necessari esperti in grado di coniugare scelte strategiche e sostenibili, conoscitori delle complesse dinamiche della Supply Chain aziendale, ma anche in possesso di una vision multidimensionale attenta agli impatti sociali ed ambientali.

Voi siete pronti per questa sfida?

 

[1] Sono in corso le opportune valutazioni per assicurare l’allineamento della disciplina di recepimento della CSRD alle modifiche apportate alla direttiva 2013/34/UE dalla direttiva delegata 2023/2775/UE, solo recentemente pubblicata nella Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea

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